Ecco a Mumbai.. Il primo impatto è stato molto coinvolgente! Sulla strada verso l’albergo un incredibile concerto di clacson tra migliaia di taxi che cercano di guadagnare pochi centimetri nell’ingorgo cittadino. Ai lati della strada c’è una prima fila di baracche in lamiera, contornate da enormi cartelloni pubblicitari, poi dietro eleganti palazzi e vetrate. Ai semafori vendono di tutto: dai libri sacri alle padelle.

Ho subito fatto un primo giretto a piedi per Mumbai. Sono stato al Gateway of India, la porta dove entravano e uscivano gli scambi con l’Inghilterra. Poi sono stato al tramonto a una famosa spiaggia dove vanno tante famiglie a vedere il paesaggio.

A Mumbai visse per molti anni Mahatma Ghandi, che grazie alla sua lotta non violenta portò l’India all’indipendenza. Ho visitato la casa nella quale viveva negli anni ’30 e dove scrisse i suoi celebri discorsi.

Le differenze tra i quartieri (che poi sono delle città) di Mumbai è infinita. Si passa dal quartiere finanzario popolato da ricchi alla baraccopoli dove la povertà è estrema. Qui vivono circa 20 milioni di persone e si dice che ci siano altri 2 milioni non censiti e senza casa. Mi hanno molto impressionato questi numeri, molto lontani dalle città europee e africane. Queste baraccopoli qui si chiamo “slum” ed il più celebre e più grande si chiama Dharavi, dove venne ambientato il film “il milionario”.